Chiesa di San Michele Arcangelo

Edificio realizzato con una pietra della Zona calvisanese; esso è posto a lato del tracciato di un’antica Strada vicinale di collegamento dei villaggi della Bassa.

In origine l’edificio era adibito a ricovero per bisognosi di cure, xenodochio, da cui il termine Saugo, nome del vicino corso d’acqua. La chiesa attuale, meglio dire quel che resta della chiesa di S. Michele, è stata costruita nella Seconda metà del Secolo XV, mentre l’antica chiesa era del Secolo IX-X. Non vi Sono tracce evidenti dell’originaria struttura medioevale, probabilmente sepolta sotto l’attuale edificio. Questo, invece, è di epoca quattrocentesca in stile tardo gotico italiano.

Lo storico padre Beniamino Zacco riferisce che subito dopo la morte della Beata Cristina Semenzi, 1458, ella venne dipinta, nell’anno 1470, nel coro della Chiesa di S. Michele. Su un peduccio del lato occidentale è riportata la data 1479, che doveva indicare la realizzazione della costruzione. All’interno della chiesa vi erano tre altari: l’altare maggiore, dedicato a S. Michele, e due altari laterali dedicati a S. Antonio Abate e a S. Lorenzo. 

In seguito allo sviluppo del paese, la chiesa, situata fuori dalle mura, andò in decadenza. La chiesa riacquistò importanza e attenzione solo nel 1679, quando vi furono trasportati dal bosco comunale i resti delle vittime della peste del 1630. Da allora fu chiamata “Chiesa dei morti di S. Michele”. Nel 1765 fu costruita una piccola abitazione per uso e comodo dell’eremita, che era custode della chiesa. Tutta la chiesa era affrescata, soprattutto da ex voto.

Alcuni affreschi sono di epoca Settecentesca. Di questi affreschi rimangono ora Solo alcune sinopie. Altri affreschi furono “tolti presumibilmente” dai conti Lechi quando nel 1916 la chiesa fu loro ceduta. Nel luglio del 2003 il conte Luigi Lechi ha ceduto la ex chiesa al Comune di Calvisano, che ora si appresta a realizzarne il restauro.

 

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